Nel tessuto frenetico di Milano, una città che raramente crea spazi in cui potersi fermare, un evento intimo come “Marhaba" è riuscito a radunarci seduti una accanto all’altro nella serata del 24 Marzo per poter conversare ma sopratutto ascoltare le persone accanto a noi. "Marhaba", con il suo significato di "benvenuto" in arabo, si proponeva di essere più di una semplice celebrazione del digiuno infranto; era piuttosto un'ode all'unità, alla creatività e alla ricchezza delle tradizioni arabe e musulmane, il suo obiettivo era quello di unire la comunità araba e musulmana di Milano, celebrando la loro eredità condivisa e promuovendo la creatività e l'unità attraverso il cibo, l'arte e il dialogo.
La serata è iniziata con un primo attimo di accoglienza, seguito da un momento di preghiera, chiamato Maghrib, una delle 5 preghiere della giornata, a cui corrisponde il tramonto, svolta prima di rompere il digiuno, un momento volto a contemplare e apprezzare il significato spirituale del Ramadan. Successivamente, si è svolto l'Iftar, l'atto collettivo di rompere il digiuno, simbolo di condivisione e ospitalità nella cultura araba e musulmana. Radunati intorno alla tavola allestita da “Eremo”, selezione di oggetti di design curata da un duo di sorelle italiane, la cena si è svolta sui tappeti marocchini dell’archivio di Collettive Textile. "Marhaba" ha offerto una variegata selezione di prelibatezze culinarie provenienti da tutto il Sud Ovest Asiatico e il Nord Africa (SWANA) e oltre. Dalle deliziose creazioni di My Umi, che abbracciavano le influenze culinarie dall'Africa orientale al Medio Oriente e all’Asia, passando per i piatti principali curati da Riad Majorelle, fino ai dolci tradizionali di Pasticceria Mourad e Oslo Made In Heaven, "Marhaba" ha offerto un viaggio culinario che celebra la diversità e la ricchezza delle tradizioni gastronomiche della regione.
Durante la serata, è stato possibile interagire con diverse realtà creative oltre a quelle già menzionate tra cui “Haus of Ninja” con le sue composizioni floreali innovative e sostenibili, e DARNA, un collettivo cinematografico che si propone di raccontare le ricche narrazioni del paesaggio del Medio Oriente e del Nord Africa attraverso il cinema italiano. Le organizzatrici di Marhaba, Miriam Fahim e Aya Mohamed insieme al collettivo @ospi.tiamo, incarnano l'energia e l’impegno verso l'advocacy sociale e l'arte, creando una piattaforma che riflette la vivacità delle anime SWANA in Italia e promuovendo discussioni significative su diversità e inclusione. In un mondo sempre più interconnesso, eventi come Marhaba sono essenziali per celebrare e preservare le tradizioni culturali, promuovendo nel contempo la comprensione e l'armonia tra le comunità. In questo reticolo di creativi ci viene ricordato quanto al fine di creare qualcosa di valido per noi stessi e gli altri siano importanti momenti come questo, momenti di pausa, riflessione e condivisione, momenti di re-set.
Un grazie speciale a NEXTGEN, un'agenzia creativa che agiva come un vitale incubatore di talenti, un testimone per coltivare ed enfatizzare la forza collettiva dei creativi che ha supportato la realizzazione di questo evento. Un ringraziamento ai contributors che hanno aiutato questo processo: Dopo.Space, Victoria Small di Lunchbox.mi e Commestibile, Leila Turbolenta, Sofia Cherkaoui. Un grazie finale alle persone sedute intorno a questa tavola, alle loro influenze e storie, e un augurio ai loro progetti futuri.
Foto di Acyle Beydoun e Greta Futura